di Francesca Chilloni e Paolo Pergolizzi. Pubblicato su ReggioSera il 28 novembre 2017.

Il mezzo dato alle fiamme stamattina in via Landi a Cadelbosco Sotto apparteneva a una 43enne crotonese cognata dell’imputato Antonio Crivaro. Minacciata la nostra collaboratrice che era andata sul posto.

CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – La macchina che è stata bruciata stanotte, nell’ennesimo incendio doloso avvenuto nella nostra provincia, il quarto dopo i tre di Reggiolo, è di proprietà di una 43enne di Crotone, Rosetta Muto, che è cognata di Antonio Crivaro, arrestato e poi scarcerato nel 2015, imputato nel processo Aemilia per associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti Crivaro avrebbe fatto da collettore di informazioni per Nicolino Grande Aracri e avrebbe chiesto favori all’ex carabiniere Domenico Salpietro.
Ma soprattutto, secondo la testimonianza del pentito Valerio, Crivaro sarebbe uno degli uomini che continuerebbe, da fuori, “a reggere lo stendardo della cosca”. Accuse che, ovviamente, andranno dimostrate anche se Antonio Valerio è stato giudicato attendibile come pentito dai carabinieri.

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