di Paolo Nencioni. Pubblicato su Il Tirreno il 18 gennaio 2018.

L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze ha individuato un gruppo criminale che aveva imposto il monopolio nella movimentazione delle merci. Imprenditori in processione dal capo in un ristorante di Prato.

PRATO. E’ la mafia cinese degli autotrasporti l’obbiettivo di una vasta operazione di polizia che ha preso il via da Prato all’alba di oggi, 18 gennaio, all’esito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze iniziata nel 2011. Oltre cento poliziotti sono usciti dalla Questura prima che facesse giorno per eseguire 33 ordinanze di custodia firmate dal gip di Firenze su un totale di circa 90 indagati. Alcuni arresti sono stati fatti anche in Francia e Spagna.

Al centro dell’inchiesta, avviata all’epoca dal sostituto procuratore antimafia Ettore Squillace, ora procuratore capo a Livorno, c’è un’associazione a delinquere di stampo mafioso composta da cinesi con base a Prato e Roma che avrebbero conquistato il monopolio dei trasporti della merce movimentata dai connazionali, imponendo le loro aziende. Chi rifiutava di sottostare alle imposizioni rischiava di fare una brutta fine, e in qualche caso l’ha fatta. Gli investigatori della squadra mobile di Prato, diretta da Francesco Nannucci, hanno indagato su più di un omicidio all’estero e in Italia. Fatti di sangue attribuiti all’organizzazione criminale, compreso un episodio accaduto nel 2002 a Prato. Secondo quanto trapela dagli investigatori, il gruppo criminale aveva la disponibilità di armi, come dimostra una sparatoria avvenuta nel marzo 2016 in via Roubaix a Prato, finita senza feriti.

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