Gazzetta di Modena – 10 giugno 2016

Erano guidate dai boss che ne facevano bello sfoggio per ostentare la loro ricchezza, la propria importanza, il loro potere. Appartenevano ai padrini della ‘ndrangheta, del clan dei Casalesi, dei boss collegati a Mafia Capitale. Oggi, dopo la loro confisca, la trentina di Ferrari sono nei depositi giudiziari di mezza Italia. Tramite un accordo tra ANBSC e casa di Maranello, le auto saranno riparate e rimesse in vendita nelle concessionarie Ferrari di tutto il mondo, in modo totalmente trasparente e il ricavato servirà a finanziare il fondo unico giustizia.

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