di Antonio Maria Mira. Pubblicato su Avvenire il 26 aprile 2018.

Ecco la mappa dei Comuni che hanno sconfitto a colpi di sentenze la lobby delle slot.

Tra quattro giorni si comincerà a spegnere un terzo delle slot italiane. Lo prevedeva la ‘Manovrina’ 2017 che fissava al 30 aprile 2018 il taglio delle ‘macchinette’. I gestori avranno sei mesi di tempo per distruggere o vendere, anche all’estero, le slot, come prevede un decreto dell’Agenzia dei monopoli dello scorso 30 marzo.

Resta, invece, inapplicata la riduzione del 50% degli esercizi con slot prevista, insieme ad altri importanti interventi, dall’intesa Stato-Regioni firmata il 7 settembre 2017. Doveva essere recepita in un decreto attuativo entro il 31 ottobre, ma il provvedimento, sia per la crisi che per le pressioni delle lobby, non è mai uscito dal ministero dell’Economia. Vanno così avanti le iniziative di Regioni e Comuni, con leggi, regolamenti e ordinanze ancor più restrittive dell’intesa, rafforzate dalla circolare del ministro dell’Interno, Marco Minniti, di cui Avvenire ha scritto un mese fa, che chiede ai questori di tenere in conto, in sede di rilascio delle licenze per le nuove sale gioco, delle normative regionali e comunali. E questo mentre Tar e Consiglio di Stato bocciano sempre più i ricorsi dei gestori.

In Emilia Romagna…

Risalendo la Penisola, a Forlì il Comune ha accertato che solo 31 sale slot o scommesse su 175 rispettano la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. A Cesena su 25 locali ispezionati sono state riscontrate dodici violazioni dell’ordinanza sugli orari.

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