di Gabriele Franzini. Pubblicato il 13 luglio su reggionline.com

In aula anche un nuovo affondo dell’avvocato Carlo Taormina contro l’ex prefetto di Reggio: “Abusivi l’esclusione della white list e il ritiro del porto d’armi”.

REGGIO EMILIA – Giuseppe Iaquinta è alla sbarra nel processo Aemilia senza che nessun elemento di fatto giustifichi il suo coinvolgimento: è la tesi dell’avvocato Carlo Taormina, difensore dell’imprenditore edile padre dell’ex calciatore Vincenzo. Nel corso di una lunga arringa, Taormina ha cercato di smontare l’accusa di associazione mafiosa. E per farlo ha anche attaccato frontalmente l’ex prefetto Antonella De Miro, definendo abusivi i provvedimenti con i quali nel 2012 e nel 2013 la Prefettura ritirò il porto d’armi a Iaquinta ed escluse la sua azienda dalla white list.

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