Pubblicato il 14 luglio 2017 su Il Resto del Carlino.

Reggio Emilia, 14 luglio 2017- «Discriminati i cutresi? Persino un volo aereo c’era per Cutro, abbiamo intitolato una via, partivano i pellegrinaggi. Li abbiamo accolti nelle nostre case. Accolti e aiutati. A un certo punto a Reggio persone che venivano da Cutro hanno avuto un potere enorme, fin troppo. Ma col passare del tempo, di fronte a tutte queste condanne e alla loro reazione di vittimismo, ci siamo resi conto che qualcosa andava cambiato. Credo che alla fine siamo stati fin troppo ingenui, troppo accoglienti. Ma dovevamo essere più vigili».

È un affondo senza precedenti, quello della ex presidente della Provincia Sonia Masini. Chiamata a testimoniare dalla difesa di Gianluigi Sarcone, nel processo Aemilia, ha colto l’occasione di togliersi più di un sassolino dalle scarpe. In primis, nei confronti del suo partito, il Pd, che a un certo punto le ha «gentilmente chiesto di farsi da parte» e dal quale è stata «isolata». Lo stesso partito che invece ha preferito optare per una «deroga nazionale nei confronti del consigliere comunale di origini cutresi Salvatore Scarpino, inserito ed eletto per la terza volta nelle liste del consiglio comunale». Lo stesso Scarpino «che mi aggrediva verbalmente, in maniera pesante, ogni volta che chiedevo ai cutresi di parlare e ribellarsi, in occasione degli episodi di criminalità sempre più spesso collegati a soggetti calabresi».

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