di Evaristo Sparvieri. Pubblicatoil 20 settembre 2017 su La Gazzetta di Reggio.

Il giornalista finito sotto protezione sulle rivelazioni del consigliere comunale Pd, Pierluigi Saccardi «È inquietante che un faccendiere della ’ndrangheta abbia contatti con un politico del centrodestra»

REGGIO EMILIA. «Credo che Femia sappia bene di cosa si stia parlando. E sono certo che i magistrati gli chiederanno spiegazioni di quei contatti che Torello usava su Reggio Emilia. Sempre che ciò non sia già stato fatto». E ancora: «È inquietante il fatto che Torello, considerato un faccendiere della ‘ndrangheta, sia stato presentato da un esponente delle istituzioni del centrodestra: vuol dire che quel clan aveva contatti diretti con esponenti politici che invece di diventare un argine rispetto agli interessi del clan ne sono diventati portavoce». E infine: «Numerose procure d’Italia, da Trapani a Milano, fino a Reggio Calabria e Catanzaro, stanno indagando per capire se questi contatti fra mondi apparentemente distanti non nascano nei mondi di mezzo, ovvero in quei luoghi in cui si incontrano portatori di interessi e dove l’impresa si incontra con la criminalità. E per capire se, a far da collante, ci sia la massoneria, come sta emergendo con forza in inchieste in numerose parti d’Italia, dove si sta scoprendo che la ’ndrangheta è inserita in circuiti massonici che hanno garantito ai clan grandi affari».

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