Clan Mallardo: operazione di Finanza e Dda di Roma. A Cento confermato il sequestro di 13 immobili per quasi 3 milioni.

I “cattivi fratelli” erano arrivati anche nel Ferrarese: qui, come a Napoli, Caserta, Latina e Bologna, il clan camorristico Mallardo investiva parte dei proventi dell’attività criminale, attraverso società immobiliari gestite da prestanome. È quanto hanno appurato le indagini del Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma, che ieri hanno portato alla confisca – tra la Campania, il Lazio e l’Emilia – di beni per oltre 46 milioni di euro comprendenti 13 società operanti in vari settori, 105 immobili, 23 veicoli (tra cui 3 auto d’epoca) e numerosi rapporti bancari, postali e assicurativi. Un patrimonio – ha appurato l’inchiesta “Bad Brothers” avviata nel 2012 e coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Roma – riconducibile ai fratelli Domenico e Giovanni Dell’Aquila e a Vittorio Emanuele Dell’Aquila e Salvatore Cicatelli, rispettivamente figlio e fiduciario di Giovanni Dell’Aquila, per il quale avevano costituito una cellula economica nel basso Lazio. La confisca, disposta dal tribunale di Latina, ha così confermato la solidità dell’impianto accusatorio formulato dalla Dda di Roma fin dal 2012.

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