Pubblicato su Il Corriere di Romagna il 15 gennaio 2018.

Negata l’iscrizione alla “White list” dopo le segnalazioni in prefettura della Direzione distrettuale antimafia, la città è al secondo posto in regione dietro a Bologna.

RAVENNA. Sono diciassette le aziende in odor di mafia che nel 2017 hanno tentato di fare affari nel Ravennate.

Un dato, quello in mano alla prefettura, che lascia stupiti soprattutto se si pensa che Ravenna è al secondo posto in regione in questa sgradita classifica, appena dietro Bologna che conta 20 aziende “stoppate” dall’ufficio territoriale del Governo in seguito alla informativa ricevuta della procura distrettuale antimafia chiamata a segnalare “anomalie” nel settore imprenditoriale.

Ma per avere un’idea della rilevanza del dato bisogna anche aggiungere che al terzo posto della lista c’è la provincia di Parma, ben distanziata con “solo” 8 aziende. Mentre il dato regionale complessivo parla di 58 imprese che non sono riuscite a entrare nella white list.

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