di Massimo Mugnaini. Pubblicato su La Repubblica il 30 maggio 2013.
La Guardia di Finanza ha eseguito la prima confisca di beni disposta da un tribunale toscano nei confronti di un gruppo di criminalità organizzata. Su richiesta della procura antimafia di Firenze, il tribunale di Prato ha ordinato la confisca di immobili, una scuderia e altre proprietà per 14 milioni di euro che facevano capo al clan guidato dai fratelli Giacomo e Carlo Terracciano, giunti nel ’91 in Toscana e divenuti ricchi, secondo le accuse, con l’usura, le scommesse clandestine, lo sfruttamento della prostituzione e le estorsioni. Fra i beni confiscati i marchi della catena di ristoranti-pizzerie Don Chisciotte e Sancho Panza (non a caso la Finanza ha chiamato l’operazione Ronzinante), la scuderia jacarè di Empoli con 21 cavalli, una imbarcazione da 300 mila euro, 17 società con sedi a Prato, Napoli, Firenze, Agliana, Uzzano e Monsummano, 25 appartamenti e negozi di abbigliamento a Prato, gestiti dalle amiche dei boss.
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