di Francesco Dondi. Pubblicato su La Gazzetta di Modena il 12 gennaio 2018.
Sotto indagine dei carabinieri i frenetici contatti tra l’ex sindaco, il senatore Vaccari e i vertici dem.
FINALE. Telefonate convulse, contatti continui, tentativi di trovare riparo e “proteggersi” dalle inchieste giudiziarie che continuavano a preoccupare il sindaco, la Giunta e l’intero Comune. La rete del Pd, con la sola eccezione di Gian Carlo Muzzarelli, che votò a favore nella decisiva riunione in Prefettura, si attiva tutta per dare supporto a Fernando Ferioli nel periodo di valutazione sulla possibilità di sciogliere il municipio per il rischio di condizionamenti o infiltrazioni malavitose. Il quadro complessivo lo tracciano i carabinieri del Nucleo Operativo di Modena e della caserma di Finale in diverse annotazioni finite sul tavolo del pubblico ministero Marco Niccolini. Sullo specifico tema non ci sono indagati – va detto in premessa – ma l’attività è frenetica anche perché le elezioni comunali erano imminenti e Ferioli godeva di credibilità tra i vertici “dem” modenesi, interessati soprattutto a vincere la tornata (spesso si parla di un sondaggio di alto gradimento).
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