Pistoia 23 Maggio 2018, La Nazione
Agevolavano gli illeciti finanziari di imprenditori e faccendieri della provincia di Pistoia, favorendo bancarotte fraudolente, evasioni fiscali e trasferimenti illeciti di denaro anche all’estero, arrivati nel corso di dieci anni a venti milioni di euro. Come non bastasse, su tutto questo aleggia l’ombra della ‘Ndrangheta calabrese, che secondo gli inquirenti sarebbe stata molto vicina ad alcune delle operazioni contestate. Un procedimento complesso e ramificato da richiedere due filoni investigativi inizialmente separati, “Pluribus” e “Amici Nostri”, che sono poi confluiti in venticinque arresti di oggi. Secondo l’accusa, il centro operativo dell’attività criminale risiedeva a Pistoia: qui aveva base lo studio commerciale in cui tre commercialisti pilotavano gli illeciti finanziari. Le accuse della Procura sono di associazione per delinquere finalizzato all’intestazione fittizia di beni, auto-riciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura, estorsione, assunzioni fittizie finalizzate alla truffa ai danni dello Stato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, evasione d’imposta e falsa fatturazione. Due persone, entrambe residenti in Valdinievole, sono state condotte in carcere, mentre altri ventidue sono stati sottoposti agli arresti domiciliari ed uno all’obbligo di dimora.
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