di Giovanni Tizian. Pubblicato su L’Espresso il 25 agosto 2017.
Per la Cassazione il gruppo criminale finito sotto processo nel capoluogo piemontese è mafia. Nonostante sia un piccolo gruppo e un clan “non tradizionale”. Per i giudici, inoltre, l’intimidazione mafiosa prescinde dall’uso di armi o di minacce.
Il clan che controlla a Torino locali notturni, intimidisce e minaccia cantanti e musicisti, ed effettua estorsioni per la Cassazione è associazione mafiosa. Anche se si tratta di un piccolo gruppo non di origine “tradizionale” ma rumeno. Per questo motivo i giudici della Corte suprema hanno annullato la sentenza di appello che aveva escluso il 416 bis, cioè il reato di mafia.
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