di Paolo Bonacini, pubblicato su ” Il Fatto Quotidiano” il 01.04.2019
Tra confische di primo grado e definitive, il processo Aemilia riconsegna allo Stato e alla comunità scippata dalla ‘ndrangheta un immenso patrimonio di beni mobili e immobili. Sono più di 500, tra società di capitali, ville, appartamenti e capannoni, terreni agricoli, auto, moto, camion e macchine operatrici per l’edilizia. I dati dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Gestione dei Beni ci dicono che a marzo 2019 in Emilia Romagna i beni complessivi sequestrati o confiscati sono 723 su un patrimonio che a livello nazionale sfiora le 20mila unità, metà delle quali recuperate nelle tre regioni storiche di insediamento delle mafie: Sicilia, Campania e Calabria. Ne consegue che due terzi delle società e degli immobili prima in mano alla cosca Grande Aracri/Sarcone, ed oggi confiscati tra Rimini e Piacenza, arrivano dal processo Aemilia.
I rami prevalenti di attività societarie colpiti dall’azione investigativa e giudiziaria sono l’edilizia, le costruzioni, il trasporto e la movimentazione degli inerti, il settore immobiliare, la ristorazione e il commercio di alimenti. Nella rete dei titolari, direttamente o indirettamente, i nomi che più ritornano sono quelli di condannati eccellenti del processo colpevoli di associazione mafiosa: Giuseppe Giglio, Alfonso Diletto, i fratelli Vertinelli. Undici delle società confiscate hanno sede a Montecchio (Reggio Emilia), otto in provincia di Parma, sei a Reggio Emilia e altrettante a Crotone, tre a Brescello come a Cadelbosco Sopra.
Al collaboratore di giustizia Giuseppe Giglio, per inciso, non è stato confiscato tutto il patrimonio, se è vero quanto scritto negli atti dell’inchiesta. Risultava essere direttamente o indirettamente, negli stessi anni in cui la sua famiglia dichiarava zero al fisco, il reale proprietario di 16 immobili intestati a persone, di 229 immobili intestati a società, di 10 società, di 39 polizze assicurative e, dulcis in fundo, di 1008 conti correnti bancari aperti in 59 diversi istituti di credito.
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