Gazzetta di Modena – 29 aprile 2017 – di Alberto Setti –
Quattro degli indagati chiedevano soldi alle ditte per favorirle, raccontando di appartenere a “corpi riservati dello Stato”. Ma per i pm dell’antimafia erano solo dei millantatori che hanno approfittato della illecita disponibilità di funzionari prefettizi. E spuntano nuove ditte.