Pubblicato il 8 novembre 2023 su Irpimedia.
La più longeva alleanza fra diverse mafie è quella fra il Clan del Golfo colombiano, nato dagli ex-paramilitari delle AUC, e le ‘ndrine della Locride. Ancora oggi trafficano coca usando le banane come copertura.
«Se c’è bisogno parlo con un amico mio e gli facciamo la festa se parla troppo». Il messaggio è del 5 gennaio 2021, e passa per una chat criptata. Viene dal Brasile, da quello che all’epoca era uno dei latitanti più ricercati del mondo, Rocco Morabito. Il canale di comunicazione, che i partecipanti credono sicuro, è dedicato all’organizzazione di una grossa importazione di cocaina dal porto di Turbo (Colombia). Milioni di euro in ballo sia come investimento iniziale, che come profitti promessi. Con queste cifre, e questi soggetti, è meglio non scherzare.
Specialmente quando poi le minacce vengono da uno come Rocco Morabito, uno dei maggiori narcotrafficanti della ‘ndrangheta. Un nome di peso: broker abilissimo, con alleanze storiche con le più potenti organizzazioni di narcos dell’America Latina, dal Primeiro Comando da Capital in Brasile al Clan del Golfo in Colombia, fino al cartello di Sinaloa in Messico. Ha contatti con trafficanti di droga e armi in Medio Oriente, nonché entrature in tutti i porti d’Europa. Ma soprattutto, lavora per uno dei più potenti clan di ‘ndrangheta di sempre, i Morabito alias Tiradrittu di Africo, colonna portante del mandamento Ionico della ‘ndrangheta. Insomma, essere minacciati da Tamunga, nomignolo che origina dalla sua passione per un vecchio fuoristrada tedesco, il Munga della Dkw, non è cosa da prendere alla leggera. La ‘ndrangheta però, la violenza la usa solo quando strettamente necessaria, e la maggior parte delle volte basta il nome a risolvere gli screzi. Da Belo Horizonte a Antioquia, dei Morabito basta l’eco.
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