Gazzetta di Modena – 25 maggio 2017 –
Il resoconto al Processo Aemilia dell’amministratore giudiziario dell’azienda «Dueaenne chiese di pagare per i terreni dell’azienda posta sotto sequestro»
SAN FELICE. I Bianchini, attraverso la società “Dueaenne”, volevano 17.50 euro al mese di affitto dal… giudice. Dei quali solo 9mila per l’impianto industriale di via Lavacchi.
È l’aneddoto, quasi comico, riferito dal commissario giudiziale nominato dal Tribunale di Bologna, avvocato Rosario di Legami, convocato nei giorni scorsi come testimone al processo Aemilia.
Nell’udienza in cui si è ricostruita la situazione della Bianchini sono intervenuti sia Di Legami che il dottor Zanardi, prima liquidatore, poi collaboratore del commissario giudiziale. E, ancora una volta, non sono mancate perplessità sul comportamento non solo dei Bianchini, ma anche del Comune di San Felice, specie nella gestione della questione amianto. Si ricorderà che la Bianchini era poi stata dichiarata fallita, ma, essendo intervenuto a gennaio 2015 il sequestro da parte del Giudice di Bologna, su richiesta della dda di Bologna, il fallimento è stato revocato, e l’azienda affidata all’amministratore giudiziario. Di Legami ha spiegato le difficoltà e le prospettive di mantenere l’azienda in attività, con la riattivazione delle Soa e la riammissione alla white list.
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