Pubblicato su Libera Informazione il 26 settembre 2024.
La Direzione Investigativa Antimafia, coordinata dalla DDA di Bologna, ha eseguito un provvedimento di sequestro di un ingente patrimonio per un valore di circa 2,6 milioni di euro, emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di due imprenditori, padre e figlio, indiziati di appartenere all’associazione ‘ndranghetistica emiliana.
Tra le diverse vicende penali che li hanno visti coinvolti, spicca quella venuta alla luce nell’ambito del maxi processo “Aemilia”, ritenuta dai Giudici della Corte di Appello di Bologna come una delle “più significative e caratterizzanti il sodalizio emiliano circa le sue dinamiche interne e la sua capacità di porre in essere operazioni illecite e di accaparramento di somme di provenienza delittuosa, anche grazie all’appoggio compiacente di operatori del settore finanziario“.
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