Pubblicato su il “Corriere di Bologna” il 18 dicembre 2018.
Beni per oltre un milione di euro riconducibili alla famiglia di Vincenzo Scardovi, 58 anni di Castel Bolognese (Ravenna), sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Bologna che ha eseguito un provvedimento disposto, ai sensi del codice antimafia, dall’Ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Bologna.
Il sequestro costituisce l’epilogo di complesse indagini di polizia economico-finanziaria condotte su delega della Procura della Repubblica di Ravenna e che, come si legge nel dispositivo, «hanno consentito di acquisire una molteplice serie di elementi in base ai quali formulare un giudizio di pericolosità sociale» nei confronti di Scardovi, già «indagato e tratto in arresto più volte, a partire dal 1977 e sino al 2014, per reati inerenti il traffico di stupefacenti, talora in concorso con soggetti pluripregiudicati, gravitanti nel territorio emiliano-romagnolo, ma anche in ambiti più vasti ed aventi legami con la criminalità organizzata». Le indagini sulla posizione personale e patrimoniale del soggetto e dei familiari hanno consentito di far emergere, a fronte di una «impressionante sequenza di precedenti penali e di polizia a suo carico (traffico di sostanze stupefacenti, furto, estorsione, ricettazione), anche la disponibilità di una serie di beni di valore sproporzionato rispetto alle entrate reddituali dichiarate dall’intero nucleo familiare.» Secondo quanto si legge ancora nel provvedimento, è stato dimostrato come «gli acquisiti mobiliari ed immobiliari, direttamente o indirettamente riconducibili a Vincenzo Scardovi sono stati resi possibili grazie ad una rilevante disponibilità di denaro contante e gli incrementi patrimoniali si sono concentrati in un arco temporale in cui il «proposto» è risultato pienamente inserito nel circuito criminale dedito principalmente al traffico di stupefacenti».
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