Di Alessio Postiglione, Pubblicato su L’Espresso il 27 Ottobre 2010
Palermo, quartiere Brancaccio: via emiro Giafar è una grigia arteria intasata dai mastini del trasporto pesante che fanno vibrare i vetri dei casermoni della speculazione edilizia che, tutt’intorno, sono spuntati a valle del monte Grifone.
Da quella montagna, nel Mille, l’emiro Giafar Ibn Muhammed mirava un mare di verde cesellato dai fichi d’India del parco della Favara e dagli aranceti della Conca d’Oro. Oggi, secondo l’Operazione Triade, lungo le arterie di asfalto che hanno sostituito gli agrumeti, i Tir portano la droga: hashish marocchino e coca colombiana purissima, al 90 per cento. La droga parte dalla Spagna, transita per Palermo e arriva a Marano, alle porte di Napoli.
Marano è un non-luogo, un dormitorio per chi gravita sul capoluogo; un mare di cemento che ha spazzato via l’identità rurale di un antico centro dedito alla coltivazione di piselli e fragole. Da qui, il clan Polverino controlla e monopolizza il traffico della droga da Malaga a Palermo.