Ravennanotizie.it – 6 giugno 2017 –
La presidente della Commissione parlamentare antimafia a Rimini: «Servono maggiore attenzione a questo territorio e forze specializzate»
«C’è più mafia di quello che siamo stati capaci di trovare. Non c’è stata sottovalutazione, ma ci sono troppi reati spia e questa zona, la Romagna, è interessante per le mafie». Lo ha detto la presidente della commissione parlamentare antimafia, l’onorevole Rosy Bindi, nel pomeriggio di ieri, lunedì 5 giugno, in prefettura a Rimini, al termine dei lavori durante i quali si sono tenute le audizioni dei prefetti di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, quelle della Procura Distrettuale di Bologna e delle Procure Circondariali di Rimini e di Forlì, oltre ai comandanti delle forze dell’ordine.
«Essere presenti nelle sedi distrettuali è stato l’impegno che ci siamo presi ad inizio legislatura – ha ricordato Bindi – in particolare modo nei territori che presentano delle criticità».
Sul territorio riminese i reati spia, che vanno dallo spaccio di droga, allo sfruttamento della prostituzione, oltre alla presenza stabile sul territorio di esponenti di Cosa Nostra, ‘ndrangheta, camorra e mafia pugliese, fanno pensare che il problema c’è ed è radicato. Se a questo si aggiunge un’economia enorme, come quella dell’industria del turismo, la possibilità di riciclare denaro sporco diventa concreta. E’ per questo motivo, secondo la presidente della commissione parlamentare antimafia, «serve maggiore attenzione a questo territorio».
Perché ricorrere alle forze di polizia antimafia presenti a Bologna, sede della distrettuale, «è un vantaggio alle organizzazioni mafiose». La Romagna dunque ha bisogno di «forze specializzate”.
Fino a questo momento, Carabinieri, Polizia e Gdf hanno fatto un ottimo lavoro, ma bisogna andare più in profondità e per farlo servono investimenti, uomini e mezzi. Così come servono, ha sottolineato ancora Bindi, «le sedi», facendo riferimento all’annosa questione di una collocazione più efficiente che da anni tenta di avere la Questura riminese. La commissione, che oggi sarà a San Marino, ha lavorato sulle relazioni di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza. In particolare le misure di prevenzione antimafia sul territorio negli ultimi 5 anni proposte dalla Guardia di Finanza, sono state di 132 milioni di euro, a cui sono seguiti sequestri preventivi per 60 milioni di euro e confische per 30.