Pubblicato su La Repubblica il 2 marzo 2016.
PRATO. “La criminalità organizzata cinese si conferma, in talune zone della Toscana, peculiare, pericoloso fenomeno il cui contrasto si presenta oltremodo difficile” e “le difficoltà maggiori a livello investigativo, per ciò che attiene alla criminalità organizzata cinese, derivano dalla notoria carenza di interpreti fiduciari disponibili a tradurre conversazioni intercettate”. Lo sostiene la Direzione nazionale antimafia nella sua relazione annuale 2015 parlando della presenza della mafia cinese in Toscana, in prevalenza nelle zone di Firenze e Prato. La Direzione distrettuale antimafia di Firenze continua a segnalare “la mancanza di traduttori e interpreti della lingua cinese, giacché a fronte di un numero sempre crescente di indagini su persone di questa nazionalità, sono ormai insufficienti le persone alle quali può essere attribuita la importante e delicata funzione di interprete”.
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