di Francesco Dondi. Pubblicato su La Nuova Ferrara il 26 giugno 2024.

La Direzione Investigativa Antimafia ripercorre i successi di polizia e carabinieri: «Le organizzazioni straniere hanno occupato gli spazi delle compagini autoctone»

Archiviata – almeno sul fronte giudiziario – l’invadente e violenta presenza della mafia nigeriana in città, Ferrara torna ad essere un crocevia del commercio della droga. E il riferimento non è tanto ai corrieri che attraversano il territorio con ingenti quantità – come del resto riconfermato soltanto alcuni giorni fa con l’arresto di una coppia che in autostrada viaggiava con 22 chili di marijuana – quanto piuttosto alla capacità di stoccaggio che fa del Ferrarese una zona particolarmente appetibile per i narcotrafficanti.

La situazione viene fotografata con dovizia di particolari nella relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, capace di analizzare il periodo gennaio-giugno 2023 in cui emergono vari operazioni delle forze dell’ordine sul territorio. È infatti, il 14 febbraio 2023 quando la Polizia di Stato arresta in flagranza di reato un 20enne italo-albanese sorpreso in possesso di oltre 25 chili di hashish nel proprio immobile di residenza. A lui arriva la Squadra Mobile dopo alcune indagini particolarmente approfondite: non emergono particolari collegamenti con altre realtà specifiche estensi ma a ottobre il ragazzo – rimesso in libertà dopo una tappa all’Arginone – patteggerà poco più di 2 anni di pena.

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