di Tiziano Soresina. Pubblicato il 25 ottobre 2017 su La Gazzetta di Mantova.
Intervista al magistrato titolare delle inchieste emiliane: «Aemilia è stata solo il primo passo. La società reagisca»
MANTOVA. ’Ndrangheta al nord, vista e indagata a Bologna. Ieri abbiamo intervistato, nel suo ufficio di via Garibaldi, il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato che ha la responsabilità delle inchieste antimafia sul territorio emiliano.
Procuratore, è in corso da tempo un processo “storico” come Aemilia, ma la ’’ndrangheta è ancora viva: questa è la preoccupante percezione nel nord…
«Non ho motivo di dubitare che la ’ndrangheta sia ancora viva, perché non è certamente un processo, per quanto assolutamente fondamentale, che può rimuovere la presenza di una associazione ramificata su un territorio. Il processo è una cosa fondamentale e io auspico che porterà ad un risultato coerente e conforme a quello che è stato lecito nelle indagini e a quello che sono state le conclusioni dell’ufficio, ma certamente non può avere questo effetto catartico rispetto alla presenza di una associazione come ho detto ramificata».
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