di Simone Marcer. Pubblicato su Avvenire il 17 dicembre 2024.
L’inserimento delle mafie nei processi produttivi. La procuratrice antimafia Alessandra Dolci: «La criminalità mafiosa ora rischia di essere considerata un male sostenibile»
«Senza spari. Hai visto com’è cambiato tutto?». È una frase intercettata in una recente inchiesta sulle organizzazioni mafiose in Lombardia, dove la criminalità organizzata nell’ultimo ventennio ha replicato il modo di agire di quella economica, come spiega Alessandra Dolci, coordinatrice della direzione distrettuale antimafia di Milano: «Intestazioni fittizie e fatture fittizie sono i reati che riscontriamo con più frequenza nelle indagini e che hanno preso il posto delle estorsioni. A riprova di ciò l’associazione a delinquere di stampo mafioso ha sempre più spesso contestati come reati fine fatti di bancarotta, frode fiscale, truffa ai danni dello stato».
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