Pubblicato su “Il tacco d’Italia” il 05.09.2019
A livello internazionale, la percezione del pubblico sulle mafie italiane si basa principalmente su stereotipi e cliché. Decenni di film mafiosi come Il Padrino, o serie Tv come The Sopranos, resoconti dei media e immagini come la copertina di Der Spiegel – raffigurante una pistola su un piatto di spaghetti – hanno contribuito a creare una rappresentazione piuttosto standardizzata della mafia, concentrando l’attenzione su caratteristiche folcloristiche basate sul senso mediterraneo dell’onore, della famiglia, della religione e del sangue.
Ovviamente, questi aspetti non sono del tutto immaginari e sono probabilmente quelli che più attirano l’attenzione e la curiosità straniera. Tuttavia, la realtà è molto più complessa dell’idea di alcuni mafiosi non istruiti che si radunano attorno a un tavolo per discutere di omicidi e di controllo del territorio.
L’anno scorso, Europol ha istituito una specifica rete operativa focalizzata sulle attività della mafia italiana all’estero, con il ruolo di primo piano della polizia italiana. Questo è stato un passo importante nella lotta contro la criminalità organizzata, ma il successo delle forze dell’ordine ha costretto i mafiosi e i loro soldi a riparare all’estero, nei Paesi vicini.
Fondamentalmente, in Europa c’è scarsa comprensione su come appaiano i membri del sodalizio mafioso: può essere difficile, se non si è assistito direttamente all’esplicitarsi del loro potere e al modo di imporsi sulla società, sull’economia e sulla politica. Ai membri della mafia italiana piace viaggiare all’estero per fare soldi. E il danno che stanno facendo alle economie europee come quella di Malta è spesso sottostimato o ignorato. Malta è stata teatro di oltre 17 incidenti e omicidi in stile mafioso negli ultimi 10 anni. Il 2018 ha visto l’arresto a Malta del latitante Antonio Ricci, legato al racket del gioco illegale della ‘ndrangheta. L’uomo (43 anni) è stato accusato di legami diretti con la mafia calabrese. Tra le accuse: associazione mafiosa, pratiche di gioco d’azzardo illegali e frode aggravata contro lo Stato per oltre 60 milioni di euro.
Le autorità italiane hanno inoltre confiscato quattro società attive a Malta, di proprietà di Benedetto Bacchi, attualmente agli arresti con l’accusa di legami mafiosi. Il cittadino siciliano, soprannominato “Nini”, è stato arrestato nel febbraio del 2018. Bacchi ha un patrimonio di 6 milioni di euro, la maggior parte dei quali, secondo il quotidiano italiano La Repubblica, è in quattro società di Malta. Gli investigatori ritengono che i fondi del gruppo mafioso siano stati trasferiti attraverso queste società.
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