Pubblicato su La Gazzetta di Reggio il 28 gennaio 2019.
Il procuratore generale Ignazio De Francisci anticipa la proposta perché l’ipotesi di Reggio è osteggiata da più parti.
REGGIO EMILIA. «Costante è stato l’impegno nei processi di mafia, il più visibile dei quali è stato il processo Aemilia del quale si è accennato prima e che ha visto due sostituti procuratori impegnati a tempo pieno in numerose udienze a Reggio Emilia nonché nelle attività collaterali (audizione di testi in processi paralleli, istruzione dei fascicoli di misure di prevenzione con le relative richieste di sequestro etc)».
Il procuratore generale di Bologna Ignazio De Francisci ha posto l’accento più volte sul processo Aemilia durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario. Al centro il carico di lavoro extra e l’appello del maxi-processo di ’ndrangheta. Secondo quanto affermato ieri si sta pensando di ristrutturare l’aula bunker nel carcere della Dozza di Bologna, facendo scemare l’ipotesi di tenere l’appello del dibattimento nell’aula bunker già allestita a Reggio.
Lo ha detto lo stesso De Francisci: «La proposta di celebrarlo a Reggio Emilia, nella stessa aula del primo grado, è stata subito osteggiata con immediatezza e unità d’intenti da ambienti giudiziari e forensi, con motivazioni variegate da me non condivise», ha spiegato.
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