Pubblicato su RiminiToday il 27 febbraio 2020.
Quella di Giuseppe Graviano è stata una latitanza lunga, una latitanza dorata. Il boss di Brancaccio alla sbarra nel processo “Ndrangheta stragista”, come riporta ReggioToday, rispondendo alle domande della presidente della Corte di assise di Reggio Calabria Ornella Pastore ha ripercorso tappa per tappa i lunghi anni della sua fuga dalla giustizia italiana e dalle patrie galere. Un “viaggio” che l’ha visto soggiornare, fra le altre città sparse per la Penisola, prima a Bagheria, dopo in una tenuta di Muraveda in Sardegna, a Rimini, a Courmayer e a Viareggio.
Latitanza pagata con i terreni in vendita
Un “viaggio” dispendioso sotto l’aspetto economico, le cui spese Giuseppe Graviano, però, riusciva a gestire con disinvoltura. “Ho ereditato tante proprietà da mio padre – ha detto Graviano rispondendo ad una precisa domanda della presidente Ornella Pastore – che ho venduto quando ero latitante grazie ad una procura. Durante la mia latitanza, poi, continuavo a gestire attività commerciali in diversi settori.
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