di Francesco Bruno. Pubblicato su Il Sole 24 Ore il 25 febbraio 2018.
In un recente video su Econotube abbiamo provato ad interrogarci sul perché il tema della lotta alle mafie sia quasi assente dal dibattito elettorale, nonostante interessi molto – tra le altre cose – il corretto funzionamento di un’economia di mercato.
L’impressione generale che traspare è abbastanza eloquente, nonostante qualche differenza. Passando in rassegna i programmi delle forze politiche più accreditate (per chi volesse verificare e approfondire, sono tutti disponibili sul sito del Ministero dell’Interno), si può vedere ad esempio che il tema è assente nel programma unito del centrodestra (nonché nel programma esteso della Lega sul suo sito web).
Spostandoci verso sinistra, il Pd ribadisce – nel programma depositato – l’impegno contro tutte le mafie, mentre nella versione estesa esplica la sua strategia per i prossimi anni: «rafforzare le istituzioni, costruire meccanismi sempre più efficaci per prevenire le infiltrazioni e individuare le zone grigie e i “reati spia”», oltre a un mix di repressione e battaglia politico-culturale. Liberi e Uguali punta su tracciabilità dei pagamenti, educazione, carcere duro e tutela dei testimoni e dei collaboratori di giustizia.
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