di Tiziano Soresina. Pubblicato su La Gazzetta di Reggio il 22 dicembre 2017.
Processo Aemilia. Le rivelazioni dei pentiti Valerio e Muto ridanno forza all’inchiesta di Finanza e Procura.
MODENA. La sterzata è arrivata dalle rivelazioni dei pentiti Antonio Valerio e Salvatore Muto. Quindi nell’aula-bunker dove si sta svolgendo, da quasi due anni, il maxi processo Aemilia a Reggio Emilia è praticamente “esploso” quello che ormai in udienza viene, sistematicamente, identificato come affare Oppido. E c’è da rimanere a bocca aperta per le tante sfaccettature di questa storia confluita in un’inchiesta della Finanza di Modena (il titolare del fascicolo è il pm Marco Imperato) su cui ora c’è parecchia attenzione da parte della Dda di Bologna.
IL MAXI BONIFICO. Sollecitato dal collegio giudicante è il pm Beatrice Ronchi ad inquadrare la vicenda: «La Guardia di Finanza di Modena stava facendo un approfondimento su una somma di due milioni di euro segnalata dal sistema bancario come operazione sospetta. In questo contesto cercano di ricostruire dove sono andati i soldi una volta che erano finiti nel conto corrente della società di Domenico Oppido. La cifra – sottolinea il pm – ha preso varie strade, una parte se l’è tenuta Oppido ed è stata investita anche all’estero».
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