di Simone Olivelli. Pubblicato su Irpimedia il 21 agosto 2025.

Emanuele Catania nel 2023 è stato condannato per i rapporti decennali con il clan Rinzivillo. Ciò non ha impedito alla sua famiglia di ottenere dallo Stato, anno dopo anno, la quota di pesca al tonno più grande d’Italia e fare affari tra Malta e Spagna.

Prendere posto in uno delle migliaia di kaiten-sushi che, a Tokyo, promettono di rivelare cosa sia il vero cibo giapponese è il modo più semplice per mettere sotto i denti un pezzetto di vero tonno rosso del Mediterraneo.

Sul nastro trasportatore scorrono i piattini con i singoli pezzi preparati dalle mani sapienti degli chef. Lontano dai barocchismi fusion a cui siamo abituati in Occidente, a prima vista non si resta impressionati. Poi però basta un assaggio per capire come secoli di tradizione riescano a superare le sperimentazioni contemporanee e, soprattutto, come la qualità della materia prima – il pesce, in questo caso – faccia sempre la differenza.

Il tonno rosso del Mediterraneo è il più apprezzato in Giappone, la maggior parte va lì. Per diverso tempo, però, una parte di quel tonno rosso, che arrivato in estremo oriente finisce al centro di aste dove si raggiungono offerte da capogiro, è stato pescato da un’impresa legata a doppio filo con Cosa Nostra.

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