Pubblicato su La Gazzetta di Reggio il 2 febbraio 2019.
Le accuse aggravate dal metodo mafioso. Ma il processo si terrà dal giudice monocratico: per il pm è un errore giudiziario.
BOLOGNA. Rinviate a giudizio due persone legate al maxiprocesso Aemilia, cioè Gianluigi Sarcone e Sergio Bolognino: saranno processati per una spedizione punitiva ai danni dello “spesino” (cioè colui che si occupa della spesa tra i detenuti), ordinata secondo la Dda nel marzo 2015 nel carcere bolognese della Dozza per una mancanza di rispetto.
L’AGGRAVANTE. Per i quattro accusati di aver organizzato il pestaggio (nei guai anche i campani Andrea Palummo e Mario Temperato) il gup Gianluca Petragnani Gelosi ha disposto ieri il rinvio a giudizio per lesioni e violenza privata, il tutto aggravato dai metodi mafiosi. Compariranno davanti ad un giudice monocratico di Bologna.
Ma questa decisione è divenuta un autentico “giallo” in quanto i reati con aggravante mafiosa sono di competenza di un collegio (composto da tre giudici) e il pm Beatrice Ronchi sarebbe ora intenzionata a sollevare la questione quando si aprirà il processo nella prima sezione del tribunale monocratico di Bologna.
Ma l’inchiesta “Reticolo”, costola del maxiprocesso “Aemilia”, condotta dai pm dell’Antimafia Marco Mescolini e Beatrice Ronchi col supporto dei carabinieri del Ros, ha portato altri risultati.
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