Pubblicato su La Repubblica il 18 luglio 2019.
“Agisce come quella italiana”: è la prima volta per l’Emilia-Romagna.
BOLOGNA – “Giuro di essere leale e fedele all’organizzazione dei Maphite. Se domani deciderò di svelare questi segreti, questo fuoco brucerà me e le cose che mi appartengono; ovunque mi trovi i Maphite mi faranno a pezzi sino alla morte”. I nuovi affiliati che entravano a far parte della mafia nigeriana erano sottoposti ad una sorta di rito tribale, prima venivano picchiati dagli altri membri e poi dovevano tenere tra le mani dei pezzi di carta infuocati, per dimostrare il loro valore.
E’ uno dei particolari che emergono dall’ operazione ‘Burning Flame’ della squadra Mobile di Bologna, che ha eseguito 19 decreti di fermo, mentre altre due persone che si trovano all’estero saranno raggiunte da un mandato d’arresto europeo, sgominando un’associazione mafiosa nigeriana denominata Maphite o Green Circuit association, attiva soprattutto in Emilia-Romagna.
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