di Pablo Petrasso. Pubblicato su Il Corriere di Calabria il 18 agosto 2023.
Il cassiere del clan Grande Aracri, oggi pentito, svela i nomi dei professionisti coinvolti nel sistema.
Le dichiarazioni di Paolo Signifredi, pentito dal 2015 e considerato il cassiere della cosca Grande Aracri, aiutano i magistrati della Dda di Catanzaro a muoversi nel magma degli investimenti finanziari della ‘Ndrangheta. Fornisce nomi e circostanze che chiariscono l’«esistenza di piattaforme finanziarie di portata mondiale, in numero limitatissimo e in mano a pochissimi broker internazionali, capaci di generare utili addirittura dell’80 per cento mensile».
Il collaboratore di giustizia offre ai magistrati titolari dell’inchiesta – Domenico Guarascio e Paolo Sirleo – spunti che mirano direttamente al cuore del patto stretto tra le cosche crotonesi e alcuni colletti bianchi capaci di muovere milioni di euro. Materiale delicatissimo che conferma l’utilizzo, nei sistemi di riciclaggio del denaro, di «alcune Fondazioni create ad hoc». Davanti alla difficoltà di monetizzare le linee di credito, «la criminalità organizzata sviluppava un “business plan” umanitario», come la creazione di ospedali, «che aveva come conseguenza l’apertura di una linea di credito che, proprio per motivi umanitari, veniva monetizzata da una banca».
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