Pubblicato su La Gazzetta di Modena il 7 aprile 2018.
Bankitalia: «In città mille segnalazioni nel 2017, 4.500 operazioni sospette». Bonifici con i paradisi fiscali, siamo primi.
MODENA. Modena si conferma capitale del denaro sporco in Emilia Romagna, grazie alle transazioni delle imprese che in blocco restano fuori dai protocolli di legalità proposti da Bankitalia e alla contemporanea presenza di fiumi di denaro provenienti dalle mafie, più che mai attive e presenti nell’economia legale. Un paragone? Bene, la nostra regione è quinta in Italia dopo Lombardia, Campania, Lazio e Veneto.
È questa la foto scattata dal rapporto della Banca d’Italia sulla nostra regione che prende in esame i dati elaborati all’interno dall’ufficio Uif, specializzato in transazioni sospette. Ebbene, Modena sfiora le mille segnalazioni all’anno, seconda solo a Bologna, e moltiplicando le 991 pratiche arrivate dalla nostra provincia per la media ufficiale di 4,6 casi per ognuna si arriva a 4.558 casi. In pratica 12 operazioni sospette, molto vicine all’illegalità, ogni giorno, domeniche comprese. Ovvero una ogni due ore, stando solo alle scarne segnalazioni che arrivano da banche, assicurazioni
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Scarica qui il documento integrale dell’Ufficio di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, relativo al secondo semestre del 2017.