Di Giuseppe Scarpa, pubblicato su “Il messaggero” il 23.09.2019
Narcotrafficante, riciclatore di denaro sporco, ingegnere civile e alto ufficiale del crimine. Il dottor Wagner, al secolo Ramon Cristobal Santoyo, 43 anni, è stato arrestato all’aeroporto di Fiumicino. Manager della cocaina, era uno dei grandi registi del trasferimento della “polvere bianca” dal Messico agli Usa per conto della più famosa multinazionale dello spaccio, con sede a Culiacan: il cartello di Sinaloa.
Un signore distinto, uno stile irreprensibile. Un uomo d’affari, lontano dall’immagine del torvo esponente della mafia messicana ricoperto di tatuaggi. Un criminale in doppiopetto. Tuttavia oltre la facciata, rappresentata dai vestiti firmati, si cela un esponente di spicco della malavita. Il cartello di Sinaloa, da tre anni decapitato del suo leader Joaquín Archi Guzmán Loera, noto anche con lo pseudonimo di El Chapo, incassa anche l’arresto del dottor Wagner. Santoyo potrebbe raggiungere presto El Chapo in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti.
Gli Usa ne hanno chiesto l’estradizione. Gli americani pretendono che venga spedito in California per essere processato davanti ai giudici dell’United States District Court for the Southern District of California. Per lui pendono accuse di traffico e riciclaggio che potrebbero costargli l’ergastolo. In Italia adesso si valuterà la richiesta. Dopo un parere della corte d’Appello, a Roma, spetterà al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, dare la definitiva autorizzazione.
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