Pubblicato su Il Mattino il 14 giugno 2017.
Casal di Principe. Si definisce «prigioniero politico» nelle sue numerose lettere che invia dal carcere ai magistrati. Lui, Nicola Schiavone, primo dei sette figli del boss Francesco Schiavone conosciuto come «Sandokan», è stato però già condannato all’ergastolo in maniera definitiva nel 2015. Ieri, l’ultima condanna a 12 anni per traferimento fraudolento di valori e truffa. La sentenza è stata emessa dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Maria Chiara Francica, a fronte di una richiesta di condanna pari a 14 anni.
Stando alle indagini iniziali della Procura Antimafia di Napoli, il clan dei Casalesi aveva imposto l’installazione in provincia di Modena delle slot machine del clan dei Casalesi. Con Nicola Schiavone è stato condannato anche Massimo Dell’Aversano da 5 anni. Sette anni per il «re» delle macchinette infernali, Renato Grasso. Nicola Femia, pentito della ‘ndrangheta residente a Modena, è stato condannato invece a 4 anni e 6 mesi.
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“La prima volta che una procura antimafia del nord si accorge di lui, è il 2008. Nell’inchiesta Medusa contro il clan dei Casalesi nel Modenese. Femia è il consulente dei giochi nei circoli gestiti dagli uomini di Nicola Schiavone, il figlio prediletto di Francesco “Sandokan”. È lui che fornisce i giochi on line, comprese le ricariche, ai circoli di Carpi e Castelfranco. Dispensa consigli ai gestori. Li tranquillizza quando esprimono preoccupazione per le vincite dei clienti.”