Pubblicato su Libertas il 5 settembre 2018.
E’ stata depositata in questi giorni la sentenza su un caso di riciclaggio significativo, che ha visto occultare sul Titano i soldi del boss Nicola Femia, oggi divenuto collaboratore di giustizia, ma all’epoca dei fatti, e del riciclaggio contestato alla figlia, Guendalina Femia, e al genero, Giannalberto Campagna, ‘ndranghetista di primo piano e in piena attività, in particolare in Emilia-Romagna e nel ravennate. Una attività nell’ambito del traffico di armi, di stupefacenti e del gioco d’azzardo. Tanto che i denari nascosti sul Titano sono stati ritenuti frutto delle prime due attività per le quali Nicola Femia ha subito diverse condanne in Italia.
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