Gazzetta di Reggio – 2 giugno 2017 –
L’imputato Brescia spiega il suo ingresso nei salotti buoni: «Ho conosciuto forze dell’ordine e industriali nell’Anioc»
REGGIO EMILIA. «Non avevo mai avuto problemi con la legge, ero un personaggio vicino alle istituzioni e forse qualcuno ha capito qualcosa di male per queste mie conoscenze». L’imprenditore Pasquale Brescia ieri ha risposto alle domande degli avvocati e del presidente Francesco Caruso nel corso del processo Aemilia.
Un’accorata difesa, durata quasi tre ore, durante le quali il cutrese ha raccontato del suo arrivo a Reggio, «negli anni ’80, da ragazzino, ospite a casa di una zia», della sua carriera, da carpentiere ad artigiano edile, fino poi all’inaugurazione nel settembre 2004 del ristorante “Antichi Sapori” di Gaida.
Brescia si è raccontato come un uomo che si è fatto da solo, che con il tempo è arrivato ad avere numerose amicizie con persone in vista nella società reggiana, tanto da diventare, sempre usando le sue parole, «un personaggio vicino alle istituzioni».
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