pubblicato sulla Gazzetta di Modena il 5 novembre 2013.
CASTELFRANCO. Le “fiamme gialle” avevano trovato quei cinque videopoker in uso nel locale di Castelfranco ma scollegati dalla rete statale che regola il loro utilizzo. Non si sa da quanto tempo continuava questa situazione né quanto si sia incassato. Fatto sta che Nicola Femia, detto Rocco ’U Curtu, il boss delle macchinette in regione – coinvolto nelle minacce di morte al nostro collega Giovanni Tizian – è stato condannato ieri pomeriggio a sei mesi di carcere e a 500 euro di multa. Una pena infima ma è ciò che prevede la legge oggi. Applicando questa legge, il giudice monocratico lo ha ritenuto colpevole di gioco d’azzardo. Femia dovrà scontare i sei mesi, ora che si trova già in carcere, mentre godrà dei doppi benefici di legge (sospensione pena e non menzione) Silvia Finesso, 53enne italiana che si era qualificata come donna delle pulizie al momento del blitz della finanza e che secondo l’accusa, invece, era fiduciaria della gerente rumena che operava nella sala. Anche per lei 500 euro di multa. Ma la difesa, avvocati Domenico Serafino e Francesco Giubbini Ferroni, annuncia fin da ora per lei il ricorso in appello.
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