di Paolo Grilli. Pubblicato il 10 febbraio 2018 su Il Resto del Carlino.
Le integrazioni alle imputazioni presentate dalla Dda al processo contro la ‘ndrangheta.
Reggio Emilia, 10 febbraio 2018 – Proprio mentre si apprestava a vivere le ultime fasi in vista della sentenza, il processo Aemilia potrebbe avere una corposa integrazione, con conseguente allungamento dei tempi, vista la modifica alle imputazioni chiesta giovedì dal pm Beatrice Ronchi. Ora il dubbio è innanzitutto se la Corte riterrà fondata l’istanza, e in caso positivo, poi, se questa verrà ritenuta una variazione non tale da mutare la struttura del processo (con le difese eventualmente in grado di fornire prove a discarico) o se sarà necessario un procedimento a parte. Più che probabile che i difensori si opporranno all’integrazione.
Ma ecco come il magistrato ha integrato le imputazioni. Innanzitutto, si dice nel capo di imputazione che l’associazione di stampo mafioso poteva contare anche su «persone in parte identificate, come Carmine Sarcone». Il fratello di Nicolino e Gianluigi, arrestato nelle scorse settimane, viene quindi integrato dal pm nel ‘sodalizio’. E tra le attività del clan, vengono inseriti anche «ricettazione, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza delittuosa in attività economiche, vedi l’affare Sorbolo, l’affare Oppido».
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