di Paolo Bonacini. Pubblicata su cgilreggioemilia.it il 12 settembre 2018.

Alzi la mano a Reggio Emilia chi non ha mai emesso o ricevuto false fatture per arrotondare i conti aziendali. Per guadagnare anche “mille euro al giorno”, come racconta il fatturiere (nuova professione di scuola reggiana) Salvatore Innocenti, uno dei quattro finiti in carcere in questi giorni nell’ambito di una operazione coordinata dal dott. Giacomo Forte della Procura di Reggio Emilia.

La diffusione del ricorso a transazioni e operazioni illecite, alla compravendita di merci e beni inesistenti, è impressionante; la documentano le indagini di Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri che occupano quasi quotidianamente le pagine dei giornali. Gli obiettivi sono molteplici: riciclare denaro sporco, generare contante per operazioni in nero, abbattere le tasse e frodare il fisco.

L’ultima operazione, Billions, ha portato al sequestro preventivo di beni per 10 milioni di euro con un controvalore complessivo nella falsa fatturazione accertata di 80 milioni. Quella precedente, Evasion Bluffing, risale a solo una settimana prima e in quel caso si parla di novecento milioni di euro in operazioni inesistenti. Billions è la naturale prosecuzione dell’inchiesta House of Cards, che nel 2015 portò a sei arresti per 1,8 milioni di Iva evasa. Evasion Bluffing risale con le prime denunce fino al 2011 (operazione Plafond) e coinvolge oltre cento persone tra imprenditori, consulenti e professionisti sparsi in mezza Italia, coordinati da una mente reggiana: Maurizio Foroni di Castelnovo Sotto.

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