Pubblicato da Il Resto del Carlino il 12 luglio 2019.

I beni sono riconducibili all’uomo arrestato due anni fa per esercizio abusivo del credito e intestazione fittizia di quote societarie e di beni. Quest’ultimo con l’aggravante del metodo mafioso per aver agevolato vari clan camorristici.

Ammonta a circa 300 milioni di euro il patrimonio confiscato oggi dalla Guardia di finanza di Bologna e di Napoli, in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità
giudiziaria napoletana, riconducibile ad Antonio Passarelli. “Un imprenditore – come specificano gli uomini delle Fiamme Gialle – operante nel settore immobiliare”, arrestato due anni fa e
“condannato nell’ambito dell’operazione ‘Omphalos’ per i reati di esercizio abusivo del credito ed intestazione fittizia di quote societarie e di beni, quest’ultimo con l’aggravante del metodo mafioso per aver agevolato vari clan camorristici”.

Il provvedimento odierno, spiegano i finanzieri, ha interessato “l’intero compendio patrimoniale e monetario illecitamente accumulato dall’imputato, costituito da un ingente numero di cespiti dislocato in sette province ( Bologna, Ravenna, Napoli, Caserta, Benevento, Latina e Sassari)”. Nel dettaglio, si tratta di “ben 628 tra fabbricati e terreni, 16 auto, anche di lusso, rapporti bancari e partecipazioni societarie, il cui valore è risultato nettamente sproporzionato rispetto ai redditi ufficialmente dichiarati dall’uomo e dal suo nucleo familiare”.

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