di Giuseppe Tallino. Pubblicato su cronachedi.it il 11 dicembre 2018.

Nel processo d’Appello sono state acquisite agli atti le dichiarazioni del figlio del capoclan Francesco Schiavone ‘Sandokan’.

CASAL DI PRINCIPE – Sì dalla Corte d’Appello alle dichiarazioni rese da Nicola Schiavone: le sue informazioni raccolte dalla Dda sull’affare metanizzazione confluiranno nel processo a carico degli ex tre manager della Cpl e degli imprenditori Claudio Schiavone di Casal di Principe ed Antonio Piccolo di Casapesenna. I giudici di secondo grado hanno deciso anche di interrogare il ras Antonio Iovine, collaboratore di giustizia dal 2014.

Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia

Il figlio di Francesco Schiavone detto Sandokan ha rivelato il presunto patto stipulato tra la coop dell’Emilia Romagna e il clan dei Casalesi: “Poiché Cpl sarebbe rimasta per un po’ di tempo nelle nostre zone per gestire la metanizzazione, chiese al clan di poter stare tranquilla ed in cambio offrì la disponibilità ad assumere persone e ad accettare l’indicazione per i lavori da parte dell’associazione mafiosa”. La società, stando a quanto sostenuto da Schiavone, sarebbe riuscita ad attivare un contatto con l’organizzazione grazie alle conoscenze del boss Michele Zagaria nel Modenese. “Questo accordo andò avanti almeno fino al 2006”.

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