Pubblicato su ravennatoday.it il 6 febbraio 2019.

Il “bollino nero” arriva dalla Cgil, che ha spulciato la lista delle aziende iscritte nel cosiddetto “elenco di merito”, istituito dalla Regione nell’ambito di un protocollo per evitare infiltrazioni mafiose nei cantieri.

Imprese emiliano-romagnole bocciate dalla Cgil sulla legalità. Il “bollino nero” arriva dal sindacato dopo che Franco Zavatti (che per la Cgil è membro del coordinamento Legalità e Sicurezza) ha spulciato la lista delle aziende edili iscritte nel cosiddetto “elenco di merito”, istituito dalla Regione nell’estate del 2012 nell’ambito di un protocollo per evitare infiltrazioni mafiose nei cantieri del post terremoto. L’elenco è uno strumento volontario e non obbligatorio proposto alle imprese del settore delle costruzioni, fra i più esposti al rischio di pesanti irregolarità, per valorizzare le ditte in regola col lavoro, i contratti, la sicurezza nei cantieri, il fisco e la normativa antimafia.

Le adesioni tuttavia, rileva la Cgil, mostrano risultati “molto deludenti”. Delle oltre 65.000 imprese del settore edile e delle costruzioni attive oggi in Regione, infatti, solo 1.089 si sono registrate nell’elenco di merito, con un aumento poco significativo rispetto al 2017, quando erano 965. E non è tutto, perchè tra le iscritte solo 543 sono le imprese con sede sul territorio regionale, mentre le restanti 546 hanno sede fuori dalla regione e in maggioranza dai territori del centro-sud Italia.

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