di Petra Reski. Pubblicato sul blog mafie.blogautore.repubblica.it il 4 febbraio 2018.

Se uno guarda la mappa del mondo secondo “Reporter senza frontiere”, vede gran parte del mondo in nero e rosso, colori che significano per la libertà della stampa: “grave” e “molto grave“ come nella Corea del Nord, in Russia o in Turchia. Più i colori sono chiari, più c’è libertà.
L’Italia si trova al 52esimo posto, arancione scuro – cosa normale, uno potrebbe dire, dato che tanti giornalisti italiani hanno subito intimidazioni e minacce da gruppi mafiosi e bande criminali locali e dato che 13 giornalisti italiani sono stati uccisi dalla mafia negli ultimi 30 anni.
La Germania invece si presenta in bianco tra i primi della classifica dietro la Norvegia, la Svezia e Finlandia, i paesi con maggiore libertà d’informazione. Posto numero 16, invariato da anni. Sarà anche per questo che tanti italiani amano dire “Ah la Germania! Tutto funziona!”

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