Corriere di Bologna – 19 maggio 2016

Un immenso tesoro fatto di appartamenti, ville e terreni, sottratto alle mafie ma che di fatto resta congelato e non viene destinato a scopi sociali. Negli ultimi cinque anni le confische sono triplicate: l’Emilia è la terza regione del Nord con 248 beni messi sotto chiave ma solo 81 assegnati agli enti locali. Un flop che ha molte ragioni: un iter pieno di ostacoli, la gestione farraginosa dell’ANBC, la scarsa tracciabilità dei beni e la timidezza dei Comuni che sono poco informati e spesso si rifugiano dietro la mancanza di risorse.

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