Claudia Muzic è nata a Bentivoglio nel 1982 e vive ad Argelato da sempre. Nel 2009 è stata eletta consigliere comunale del Comune di Argelato, nel 2014 è stata eletta Sindaco e nuovamente confermata a questo incarico nel 2019.

 1- Durante il suo primo mandato come Sindaco di Argelato si è distinta per aver adottato una serie di provvedimenti mirati a limitare i rischi legati al gioco d’azzardo: potrebbe descrivere più dettagliatamente queste misure? Giudica questa esperienza una buona prassi esportabile ad altri Comuni?

Sono una profonda sostenitrice della diffusione delle buone pratiche tra amministratori, ed i provvedimenti che ho assunto per limitare i rischi legati al gioco d’azzardo ne sono un esempio. Non ho inventato nulla, ma ho preso spunto, insieme a tutti i miei colleghi dell’Unione Reno Galliera, da altri comuni che stavano lavorando seriamente su queste tematiche. In particolare dall’ottobre del 2015 abbiamo firmato in tutti gli 8 comuni della nostra unione delle ordinanze di limitazione degli orari di gioco, sulla scorta di una relazione pervenuta dalla nostra AUSL che segnalava il crescente numero di persone ludopatiche sul nostro territorio. Si è scelto di limitare la possibilità di gioco in quelle fasce orarie in cui i soggetti considerati più a rischio, vi si accostano più facilmente, magari perché soli.

Ovviamente questa ordinanza non è stata ben accetta da tutti, in particolare non lo è stata dai grandi gruppi che fanno affari sul gioco e che hanno subito aggredito questi provvedimenti con ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato. Nel caso del mio Comune in entrambi i casi abbiamo “vinto”, poiché è stato ritenuto prevalente l’interesse alla tutela della salute pubblica da parte delle amministrazioni. Questi provvedimenti sono stati accompagnati anche da progetti culturali, volti a far comprendere sempre di più i meccanismi che assimilano il gioco ad una vera e propria dipendenza da sostanze, oltre ad un approfondimento sui temi del rapporto tra giochi d’azzardo e criminalità organizzata, su cui anche Mafie sotto Casa ha avuto un ruolo di primo piano

2 – Da pochi mesi ha avuto inizio il suo secondo mandato come Sindaco di Argelato. Ha avuto occasione di lavorare sul contrasto alle mafie nel precedente mandato? In generale, quale ritiene debba essere il ruolo di un bravo amministratore da questo punto di vista? Anche alla luce della sua adesione all’appello di Avviso Pubblico contro mafie e corruzione, quali priorità ha individuato a livello comunale per il prossimo futuro?

Abbiamo lavorato sul contrasto alle mafie attraverso iniziative pubbliche di informazione (la partecipazione di Gaetano Alessi e del suo gruppo in questo è stata molto importante) e con progetti mirati, ad esempio attraverso il Consiglio Comunale dei Ragazzi, uno strumento di partecipazione democratica che ha spesso trattato queste tematiche con i più giovani ed organizzato con noi le celebrazioni per la giornata del 21 marzo. Le nostre due scuole primarie sono intitolate a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, da questo siamo partiti per parlare coi più giovani di legalità, anche attraverso l’arte, ad esempio facendo dipingere da un bravissimo writer i volti dei due giudici sulle pareti esterne degli edifici scolastici. Vedere i loro volti ha interrogato i ragazzi su chi fossero e ci ha aiutati a parlare di loro.

Ma legalità significa soprattutto rispetto delle regole a tutti i livelli, da cittadini, da amministratori locali. Da qui parte anche l’Appello di Avviso Pubblico a cui ho aderito senza esitazione. È l’impegno prima di tutto alla trasparenza, in tutte le azioni che si intraprendono nella gestione della cosa pubblica, oltre ovviamente al proseguire quell’impegno nelle politiche di sensibilizzazione sulle tematiche della legalità ed il contrasto a tutte le mafie.


3 – All’interno della Giunta dell’Unione Reno Galliera, le è stata nuovamente affidata, tra le altre, la delega alla legalità. Su cosa si è concentrata la sua azione nel precedente mandato e che linea intende seguire nei prossimi anni?

Negli ultimi mesi il nostro lavoro si è concentrato sugli adempimenti legati alla nuova legge regionale che disciplina la presenza di sale gioco sul territorio e la presenza di slot in bar e tabaccherie. Ogni Comune ha “mappato” i propri luoghi sensibili ed individuato quali attività ricadano all’interno delle nuove “strette”, da noi condivise, della legge regionale. È una legge che in qualche modo supera le ordinanze da noi emesse, che pure sono ancora in vigore, e riteniamo sia davvero un passaggio importante che la Regione Emilia Romagna ha fatto nel contrasto al gioco d’azzardo, anche a sostegno dei comuni che già stavano lavorando su questo tema.

Uno degli impegni principali è dunque questo, ma prosegue il lavoro sul territorio, che in particolare cercheremo di concentrare sui più giovani. Non penso esista altro strumento per intervenire sulla società, cambiarne le abitudini, se non quello della consapevolezza e della conoscenza, per questo le scuole sono il nostro primo interlocutore per questi progetti.

Una bellissima esperienza nel territorio della nostra Unione che voglio segnalare è quello realizzato in collaborazione con Libera, su un bene confiscato e riassegnato, il “Ponte” di Pieve di Cento. Da alcuni anni ogni estate si svolge presso questa struttura un campo, denominato “Oltre il ponte”, rivolto ai ragazzi dagli 11 ai 13 anni residenti nel distretto Pianura Est di Bologna, in cui i partecipanti lavorano sulle tematiche del contrasto alle mafie, della cittadinanza consapevole e, grazie ad attività che si svolgono al “Casone del Partigiano di San Pietro in Casale”, altro luogo storico molto importante, su tematiche legate alla resistenza.

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