Pubblicato su Irpimedia il 6 novembre 2023.

Nel nord della Colombia i latifondisti sono sempre andati a braccetto coi paramilitari. I soldi degli imprenditori delle banane hanno permesso loro di diventare i maggiori esportatori di cocaina del mondo.

Il 6 novembre 1988, sul quotidiano l’Unità compare un piccolo trafiletto: «Colombia Ucciso un industriale italiano». Manlio Scagliarini Monfredini, 27 anni, direttore commerciale dell’azienda di banane Banacol viene crivellato di pallottole mentre sta rincasando nella sua villa del quartiere El Poblado, a Medellin. Secondo fonti investigative dell’epoca, scrive il quotidiano comunista, l’omicidio sarebbe legato alla «tensione sindacale esistente nella regione bananiera dell’Urabá», la provincia colombiana che si affaccia sul Mar dei Caraibi, al confine con Panama. È qui che, fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, nasce Banacol, fondata da alcuni azionisti fuoriusciti da Unibán, la Unión de Bananeros de Urabá. Ben presto, all’interno dei sindacati dell’azienda, si infiltrano alcuni gruppi armati. Ed è proprio in questo contesto che sarebbe maturato l’omicidio di Monfredini.

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