A cura di Nico Falco. Pubblicato su FanPage l’8 dicembre 2022.

L’organizzazione del narcos Imperiale si affidata a tre gruppi di autotrasportatori: complessivamente aveva 8 camion fissi per trasportare la droga dall’Olanda.

Chili e chili di cocaina inviati a Roma e affidati alla ‘ndrangheta, rifornimenti continui per Napoli, import dal Sudamerica attraverso l’Africa, montagne di cocaina spedita in Australia (e di cui si sono perse le tracce): l’organizzazione di Raffaele Imperiale era capace di trasformare a ruota continua polvere bianca in milioni di euro (anzi, in lingotti d’oro), ma nel marasma di spedizioni e calcoli era difficile tenere sotto controllo tutto. E così si rischiava anche di perdere il conto della merce e di non sapere se 130 chili di hashish finiti sotto sequestro erano o meno usciti dai propri magazzini.

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